Storia della Scuola di Scienze umane, sociali e del patrimonio culturale

La Scuola di Scienze Umane, Sociali e del Patrimonio Culturale nasce dalla cessazione della Facoltà di Lettere e Filosofia (ultimo Consiglio Di Facoltà il 22.12.2011, Preside il prof. Michele Cortelazzo) e da quella della Facoltà di Scienze della Formazione (ultimo CDF il 21.12.2011, Preside il prof. Giuseppe Micheli), sulla base del nuovo Statuto di Ateneo, emanato con Decreto del Rettore il 16.12.2011, in ottemperanza alla Legge 240/10 (Gelmini).

La sua istituzione viene approvata, contestualmente alle altre 7 Scuole di Ateneo, nel Senato Accademico del 25 settembre 2012. 

Oltre ai docenti delle due Facoltà, aderiscono alla Scuola di SU, attraverso l’afferenza al Dipartimento Fisppa, parte dei Sociologi (ex-Facoltà di Scienze Politiche) e degli Psicologi applicati (ex-Facoltà di Psicologia). 

La Facoltà di Lettere e Filosofia discende, per linea diretta di primogenitura, da quella Universitas artistarum che, a partire dal 1222 (anno di fondazione dell’Ateneo) e fino agli inizi dell’Ottocento, raccoglieva gli studenti di grammatica, retorica e filosofia, unitamente a quelli di medicina.
Con la riforma austriaca del 1815 si assiste alla creazione della Facoltà filosofico-matematica e successivamente, con l’avvento del Regno d’Italia, la Facoltà di Lettere e Filosofia assume la denominazione e il ruolo autonomo, che ha mantenuto fino al 2011.
Numerose sono le personalità famose riferibili storicamente alla Facoltà, in una sorta di galleria che va dal XIII al XX secolo. 
Fra queste si possono menzionare:

Pietro d’Abano, il grande filosofo medico e astrologo che congiunge, fra Duecento e Trecento, la tradizione patavina a quella parigina
Jacopo Zabarella, che nel XVI secolo interpretò genuinamente il ruolo europeo dello Studio, divenendo noto particolarmente in Germania per la sua trattazione della logica e della filosofia aristotelica
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che viene anzitutto ricordata per essere stata, nella seconda metà del Seicento, la prima donna laureata al mondo
Roberto Ardigò, caposcuola della filosofia “positiva” italiana fra la fine Ottocento ed il primo Novecento e, nel campo delle Lettere, alcune delle personalità che illustrano la cultura italiana alla metà del Novecento, come il grande latinista Concetto Marchesi e il non meno nominato grecista Manara Valgimigli, con il poeta e grande studioso della letteratura francese Diego Valeri.

Alla data della sua cessazione, la Facoltà di Lettere e Filosofia contava in tutto 214 docenti (64 professori ordinari, 58 professori associati, 92 ricercatori). 

Gli studenti iscritti erano 6914 e i laureati nell’a.a. 2010/11 furono 1242.

I Corsi di laurea attivi erano:
10 Corsi di Studio triennali di cui 2 interfacoltà;
16 Corsi di Studio magistrali di cui 2 interfacoltà, 3 interateneo e 2 internazionali.


STORIA FACOLTA’ SCIENZE FORMAZIONE

Work in progress!

 

TESTIMONIANZA PRESIDI

Work in progress!


Abbiamo chiesto ai Direttori dei quattro Dipartimenti afferenti alla Scuola:

- in che misura ogni Dipartimento, anche a partire dalla Facoltà di provenienza, e con le proprie caratteristiche culturali, si riconosce nella Scuola;

- di formulare un auspicio, una proposta, un'aspettativa rispetto alla relazione tra Dipartimenti attraverso la Scuola.

  

Jacopo Bonetto, Direttore del DBC

“La grande tradizione di studi classici e umanistici dell’Ateneo di Padova si è formata in seno alla gloriosa Facoltà di Lettere e Filosofia, che molti di noi ha visto nascere come studenti e poi crescere per lunghi anni. Dal 2012 la Facoltà non è più la culla dell’umanesimo patavino, ma la Scuola di Scienze umane, sociali e del patrimonio culturale ne ha degnamente raccolto l’eredità. E, al suo interno, il variegato universo di studenti e docenti che si occupano delle testimonianze materiali della storia dell'uomo hanno trovato un nuovo e fecondo luogo di studio e di apprendimento. È per me il luogo dell'aggregazione di tanti saperi antropocentrici che una (troppo) rigida logica centrata sui Dipartimenti ha disperso e confinato in isolati recinti.

Contro l’eccesso di chiusi specialismi, verso un futuro di contaminazione dei saperi e di unità della conoscenza”.

 

Sergio Bozzola, Direttore del DISLL

“Il DiSLL trova nella Scuola di Scienze umane il suo luogo naturale, poiché in essa si raccolgono tutte le discipline incentrate sull’uomo nelle sue espressioni filosofiche, letterarie, linguistiche, storiche, artistiche. Una parte significativa di esse ha la sua sede nel Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari, ma molte discipline affini sono condivise, potremmo dire quasi senza soluzione di continuità, con gli altri Dipartimenti afferenti alla Scuola. La quale diviene pertanto la sede di confluenza e di confronto fra aree di ricerca condivise e il luogo delle relazioni interdipartimentali che coinvolgono la didattica, la ricerca e il reclutamento di ricercatori e professori. La sinergia, inoltre, nella gestione della didattica in tutti i suoi aspetti consente in misura crescente nel tempo un miglioramento dei servizi e l’ottimizzazione delle risorse. Non c’è pertanto che da auspicare un’integrazione crescente dei Dipartimenti nella Scuola e una progressiva crescita delle collaborazioni (Sergio Bozzola, Direttore DISLL).

 

Gianluigi Baldo, Direttore del DiSSGeA

La Scuola di Scienze umane, sociali e del patrimonio culturale ha ricevuto un compito assai gravoso e un’eredità impegnativa. Compito gravoso, perché si trattava di far dialogare tra loro realtà accademiche e funzioni amministrative per lungo tempo abituate ad agire nella solidale compagine delle facoltà, poi repentinamente sciolta per volontà del legislatore. Eredità impegnativa perché i saperi umanistici, custoditi e promossi prima dalle Facoltà e ora dai Dipartimenti, rischiavano di essere privati di uno spazio ampio di dialogo fecondo e di confronto interdisciplinare fra studiosi: la Scuola, superando questo rischio, ha consentito e consentirà di guardare oltre la sua specifica competenza istituzionale, creando un ponte significativo tra didattica, ricerca e terza missione. Il Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità, che ha fatto della multidisciplinarietà un connotato della sua originale vocazione, offre convintamente il suo contributo a questa realtà; per contro, esso è ben consapevole di non poter svolgere l’azione d’insegnamento e ricerca che gli compete senza intrecciare i propri itinerari a quelli degli altri Dipartimenti e dei colleghi che, nella Scuola, trovano una casa comune, spazio non solo amministrativo ma progettuale.

 

Egidio Robusto, Direttore del FISPPA

Per sua natura interdisciplinare, il dipartimento di Filosofia Sociologia Pedagogia e Psicologia Applicata si apre continuamente a progetti didattici e di ricerca che intrecciano campi diversi del sapere, in modo particolare quelli propri delle scienze umane. Il collante che tiene insieme le discipline presenti al suo interno è lo studio dell'uomo in tutti i suoi aspetti, individuali e sociali.
Per queste caratteristiche scientifiche e didattiche il FISPPA trova la sua collocazione naturale all'interno della Scuola di Scienze Umane Sociali e del Patrimonio Culturale, la quale è impegnata fin dalla sua costituzione a coordinare in modo sinergico le risorse culturali e scientifiche dei Dipartimenti che la compongono.